Il progetto “Cicogna bianca”
La Cicogna bianca nel Parco Adda Sud
Nel 2001 il Parco Adda Sud, che conserva caratteristiche ambientali coerenti con le esigenze ecologiche della Cicogna bianca, ha deciso di partecipare al programma di ripopolamento della LIPU aprendo, in collaborazione con l’Associazione Olduvai Onlus, la Stazione di Ambientamento presso il Centro Visite di Castiglione d’Adda con l’intento di prevenire il declino della popolazione italiana nidificante, incrementare il numero di coppie e ampliare l’areale di distribuzione della specie.
I primi esemplari ospitati provenivano dal Centro Cicogne Cascina Venara di Zerbolò, in provincia di Pavia, uno dei primi centri LIPU.
La Stazione di Ambientamento rientra all’interno di una rete di strutture temporanee deputate alla costituzione di piccole popolazioni diffuse sul territorio. Lo scopo principale del progetto è, infatti, quello di portare le cicogne presenti in voliera alla maturità sessuale, che avviene generalmente intorno al terzo anno di età, e di liberarle con l’auspicio che si riproducano e rimangano in zona, attraendo così anche i soggetti selvatici migranti con i quali andare ad incrementare ulteriormente il numero degli esemplari presenti nel territorio del Parco.
In media le cicogne presenti nelle voliere vengono rilasciate dopo tre anni di permanenza presso la stazione, anche in funzione del numero di nuovi nati.
In base ai rilevamenti effettuati dalle nostre Guardie Ecologiche e dai volontari della LIPU, nel corso degli ultimi anni si è potuto osservare un positivo aumento del numero di cicogne che hanno scelto di continuare a nidificare all’interno o nei dintorni del territorio del Parco.
Nel 2011 è stata aperta una seconda Stazione di Ambientamento presso il Parco Ittico Paradiso di Zelo Buon Persico (LO).
Un po’ di storia
La Cicogna bianca Ciconia ciconia appartiene alla famiglia dei Ciconidi ed è nidificante in Europa, Africa e Asia.
Pur mantenendo una natura selvatica, ha sempre vissuto accanto all’uomo approfittando dell’abbondanza di cibo e della disponibilità di siti di nidificazione.
In Italia la sua nidificazione è una realtà piuttosto recente ma nettamente inferiore rispetto ad altri paesi europei e del mondo. Si presume che stanziasse nel nostro Paese fin dai tempi dei Romani anche se, a partire dal XVII secolo, non si ebbero più indicazioni in proposito; la persecuzione diretta e le trasformazioni ambientali determinarono la scomparsa della specie dall’intera penisola per oltre 300 anni.
La prima nidificazione certa avvenne in provincia di Vercelli nel 1959. In seguito, un numero crescente di coppie effettuò alcuni tentativi di nidificazione soprattutto in Piemonte; la maggior parte di essi, però, non andò a buon fine sia a causa di azioni di disturbo del nido sia di persecuzione diretta da parte dell’uomo. Al fine di prevenire tali fenomeni, dovuti alla mancanza di adeguati strumenti culturali e ad una scarsa conoscenza della specie, nel 1985 la Lega Italiana Protezione Uccelli (LIPU) decise di attivare il primo Centro di Riproduzione della Cicogna bianca in Italia, basandosi su analoghe esperienze condotte in altri Paesi europei. Predispose così un programma di ripopolamento che prevedeva la gestione di appositi centri. Da allora, grazie al primo contingente di cicogne bianche proveniente da un centro analogo in Svizzera, ebbe inizio il lento ma fondamentale lavoro di ricostruzione della popolazione nidificante italiana, che ne permise la diffusione anche in altre regioni d’Italia. La Cicogna bianca si è così nuovamente inserita nel nostro sistema come migratore regolare, nidificante e parzialmente svernante.
Nel 1999, la LIPU ha redatto il Piano di Azione Nazionale, sulla base delle disposizioni contenute nella Direttiva Uccelli 79/409/CEE, concernente la conservazione degli uccelli selvatici, al fine di rilevare i pericoli e le minacce per la specie e definire gli interventi e le azioni per la sua conservazione.
Allo scopo di coadiuvare i Centri nelle operazioni di ambientamento e rilascio, sono state create le Stazioni di Ambientamento, appositamente collocate in siti strategici lungo le rotte migratorie utilizzate dalle cicogne selvatiche. Nonostante la ricolonizzazione in atto, però, la Cicogna bianca resta una specie minacciata sia in Italia che all’estero. I cambiamenti climatici e le trasformazioni ambientali del territorio comportano una costante perdita di aree vitali per la sopravvivenza della specie. Accanto a queste principali minacce, esistono inoltre numerosi altri fattori limitanti che incidono direttamente sulla sopravvivenza dei singoli animali, primi tra tutti la collisione con cavi sospesi e l’elettrocuzione su linee elettriche e le attività di bracconaggio, che persistono soprattutto nei Paesi mediterranei.
Per approfondimenti si rimanda al materiale pubblicato nel box in fondo e ai siti web indicati.
Info e segnalazioni
Nella sezione “Allegati”, in fondo a questa pagina, è possibile scaricare una scheda sintetica del progetto con i dati sulle Stazioni di Ambientamento e sulle nidificazioni nel territorio del Parco.
Per ulteriori informazioni, visite guidate con le Guardie Ecologiche Volontarie, segnalazioni di avvistamenti, richiesta di materiale informativo e gadget promozionali è possibile contattare direttamente il Parco all’indirizzo info@parcoaddasud.it oppure telefonare al numero 0371/41 11 29.
Attività di ricerca
Si segnala il sito www.darwinnatura.it della dott.ssa Roberta Castiglioni, naturalista zoologa del Parco faunistico Le Cornelle (BG) e della ditta Darwin, ricerca e divulgazione naturalistica, che collabora alle ricerche sulla cicogna bianca in Lombardia.
Materiale pubblicato in occasioni di conferenze ed eventi sulla Cicogna bianca:
- convegno ornitologico tenutosi a Verese il 5-9 settembre 2023 – dati cicogna bianca
- slide e materiale presentato alla conferenza del 17 maggio 2024, presso il Centro visite del Parco a Castiglione d’Adda – slide e opuscolo informativo
Altri siti da consultare
Di seguito alcuni link che è possibile consultare per ulteriori informazioni sulla Ciconga bianca: